sam architekten

Nelle immediate vicinanze dell'area naturalistica lungo il fiume Ticino, tra Giubiasco e Bellinzona, e adiacente alla linea ferroviaria del Gottardo, si estende la suggestiva pianura denominata la Saleggina, destinata a ospitare il nuovo ospedale. Questo luogo privilegiato, situato tra la natura e la città, si propone di integrarsi armoniosamente con i versanti della vallata, andando oltre la sua estensione orizzontale.
La presenza imponente del nuovo edificio e le sue prospettive di espansione costituiscono una sfida notevole, poiché divergono dal tessuto urbano circostante, caratterizzato da strutture di dimensioni più contenute. La semplice concatenazione funzionale dei reparti, basata sulle normative relative ai potenziali rischi idrogeologici, risulterebbe probabilmente insufficiente. In realtà, il nuovo edificio è chiamato a svolgere un ruolo di connessione tra la città e il paesaggio, apportando qualità ai quartieri limitrofi e migliorando la vita dei loro abitanti. Una piattaforma ritagliata sul terreno sostiene il giardino sopraelevato dell'ospedale, una vegetazione locale ne caratterizza la piantumazione. Questo nuovo territorio rispecchia la topografia e la natura del piano di Magadino andando a coprire i cluster del nucleo dell'ospedale dei due piani inferiori.
Come grandi fiori, le degenze crescono sopra il tetto verde, quest'ultimo appare come il piano di Magadino in miniatura, dove dipendenti, pazienti e visitatori trovano un luogo protetto di tranquil-lità. Da qui e dalle camere si gode di una vista panoramica da ogni lato, che aumenta notevolmente la qualità per i pazienti nelle camere e per i collaboratori sul posto di lavoro.
L'ingresso principale manterrà sin dall'inizio il proprio volto e, anche dopo le espansioni, conserverà la propria identità. Il nuovo parco cittadino collegherà Giubiasco con il quartiere residenziale di Bellinzona, il paesaggio fluviale e, inoltre, assicurerà l'accesso alla ferrovia.